La materia medica e la svolta scientifica del Rinascimento

print this page

La rilettura critica dei classici trova il suo culmine in Pietro Andrea Mattioli (1501-1577): grazie alla stampa trasmette alla modernità l'opera botanico-medica di Dioscoride, arricchendola con osservazioni, correzioni ed aggiunte fino a 1200 semplici descritti. I discorsi di m. Pietro Andrea Matthioli medico sanese, ne i sei libri della materia medicinale di Pedacio Dioscoride Anazarbeo compaiono a stampa a Venezia nel 1544 in volgare italiano e dopo dieci anni in latino, la lingua internazionale della scienza. Acquisita l'importanza della determinazione della specie, Mattioli correda la nuova edizione latina con illustrazioni dal vero. Si veda la pagina della mostra virtuale della Biblioteca dell'Orto Botanico dell'Università di Padova dedicata all'illustrazione botanica: http://mostre.cab.unipd.it/illustrazione-botanica/it/34/i-discorsi-di-m-pietro-andrea-matthioli-nelli-sei-libri-di-pedacio-discoride

La Biblioteca di Scienze del Farmaco dell'Università di Padova non conserva i Discorsi del Mattioli: nel trasferimento del fondo antico dall'Orto Botanico l'opera rimase lì per la sua indubbia pertinenza disciplinare. Si può sfogliare la copia digitalizzata dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma dell'edizione italiana del 1559, accessibile tramite Internet Archive:

 

 

L'opera del Mattioli ebbe un'enorme fortuna, fu continuamente ristampata e rivista, e divenne il prototipo dei nuovi erbari.
Un esempio di riuso si trova nell'opera dell'archiatra papale Castore Durante (1529-1590), pubblicato nel 1585 e conservato nell'edizione veneziana del 1602 dalla Biblioteca di Scienze di Farmaco dell'Università di Padova, grazie al dono del prof. Mario Austoni (copia digitale). L'Herbario novo, come recita il frontespizio, è illustrato "Con figure, che rappresentano le viue piante, che nascono in tutta Europa & nell'Indie orientali e occidentali. Con versi latini che comprendono le facolta de i semplici medicamenti ... Con discorsi, che dimostrano i nomi, le spetie, la forma, il loco, il tempo, le qualita, & le virtu mirabili dell'herbe": i semplici sono presentati in schede ordinate alfabeticamente, con la silografia che le illustra, il riassunto in latino delle proprietà medicinali, l'elenco dei sinonimi, la descrizione morfologica per l'identificazione, l'areale (loco), le qualità tradizionali (caldo, freddo, secco e umido), le indicazioni delle proprietà per assunzione di dentro e di fuori (uso interno ed esterno). L'impostazione enciclopedica è quella del Mattioli, ma in forma ridotta: spesso il testo ne è una copia semplificata, senza le sue osservazioni critiche e disamine sui classici, con una resa compilativa pronta all'uso. Anche le illustrazioni sono stilizzate e hanno più un valore decorativo che scientifico. Spesso ci sono scene stilizzate di ambientazione, a volte immaginifiche, come per la pianta Baaras, le cui foglie sono lingue di fuoco, e che per la raccolta richiede che le si leghi un cane alla radice.