STORIA DI UN CICLO

Il 29 gennaio 1940 Carlo Anti scrive a Luigi Filocamo una lettera interlocutoria dalla quale si deduce che i due personaggi e Gio Ponti già avevano avuto occasione di incontrarsi a Milano e di parlare della possibilità per il pittore di realizzare la decorazione di quella che all’epoca era chiamata Antiaulamagna, oggi Sala dei Quaranta: […] d’accordo con Ponti abbiamo pensato a Voi per la decorazione dell’anti-aula magna, nel palazzo centrale di questa Università, ora in corso di sistemazione. Detta sala […] dovrà ricordare i più famosi scolari della nostra università. Penso occorrerà una decina di figure-ritratto: tecnica e disposizione da concordare con Ponti […] (Anti a Filocamo, 29 gennaio 1940 XVIII). Pochi giorni dopo il pittore, molto onorato, accetta l’incarico (Filocamo ad Anti, 3 febbraio 1940).

Bisognerà tuttavia attendere ben un anno perché il Rettore, sollecitato da Filocamo, riprenda la questione della decorazione della Sala: in questa occasione, Anti conferma la commissione all’artista, ma prende tempo per l’invio di soggetti e modalità di realizzazione dei quadri.

Il numero di ritratti da commissionare infatti non è ancora deciso, come evidente dalle lettere tra Anti e Ponti. Nel febbraio del 1941 le figure-ritratto diventano una trentina, mentre nel giugno dello stesso anno viene definitivamente deciso il numero di ritratti che andranno a decorare le pareti della sala: quaranta, perché meno non si può: altrimenti resta vuota (Gio Ponti a Carlo Anti).

Pochi giorni dopo l’Architetto comunica al Magnifico che i quaranta ritratti, disposti su due file, saranno suddivisi tra Filocamo e dal Forno. 

Il silenzio di Padova, dopo alcuni scambi di missive per il costo delle opere, si protrae fino al 2 febbraio 1942 quando Filocamo, sollecitato a fine gennaio per la realizzazione dei venti ritratti entro il 24 maggio, rinuncia definitivamente alla commissione assegnatagli a seguito del notevole ritardo da parte di Padova nel darmi le istruzioni definitive necessarie per l’inizio dei lavori (Luigi Filocamo a Carlo Anti).

La soluzione quindi pare essere solo una: affidare tutti i ritratti a Gian Giacomo dal Forno. L’ipotesi si fa strada già il 10 febbraio ed è confermata il 23 febbraio, quando Ponti comunica a Anti che dal Forno s’è messo a fare tutti i 40 ritratti. La convenzione per l’esecuzione viene firmata il 21 settembre 1942 quando le opere sono già terminate e in posizione.