Introduzione alla modellizzazione

Tra la metà del Settecento e la metà del ventesimo secolo vennero ideati e prodotti per diverse discipline modelli in tre dimensioni di svariato tipo. Questi oggetti permettevano di mostrare aspetti che non potevano essere rappresentati su carta e rappresentarono un vettore importantissimo di conoscenza. Spesso tralasciati nella storia della scienza, e visti solo come un sussidio didattico, i modelli sono invece il frutto di vari momenti della produzione del sapere scientifico. Alcuni modelli usati per la didattica furono gli stessi che stimolarono la ricerca, e viceversa. Essi non furono relegati solo nei laboratori o nelle aule universitarie e scolastiche, ma furono presentati a esposizioni e congressi.

Wellesley College Mathematics ClassWellesley College Mathematics Class (1886).
Studentesse Senior circondano la professoressa di matematica Helen Shafer durante una lezione. Sedute da sinistra a destra: [Irene] Searles '85, Helen Merrill, Miss Shafer, Isabel Darlington, Ellen Pendleton. In piedi da sinistra a destra: Gertrude Brown, Lizzie White, Susan Peabody, Alma Aumack '84, Louella Smith, Grace Dodge.
 (da Wellesley College Archives Image Gallery)

Nel caso dei modelli matematici, la loro produzione sembra iniziare in Francia all'École Polytechnique di Parigi. Questi modelli vennero poi esposti in una mostra al Conservatoire des Arts et Métier alla fine degli anni 1860, dove vennero visti dal matematico tedesco Felix Klein (1849–1925). Altre occasioni per Klein di vedere dei modelli matematici furono i congressi dei matematici tedeschi, come quello di Göttingen nel 1873. Utilizzati in questo caso esclusivamente a scopo didattico, essi permettevano di visualizzare le superfici e le curve studiate. Sarà proprio Klein, assieme ad Alexander Brill (1842–1935, ebbe Max Planck tra i suoi allievi), ad avviare un atelier di progettazione e costruzione di modelli matematici attivo presso l'Istituto di Matematica del Politecnico di Monaco di Baviera.

Dans le Salons du Grand Hotel Waldorff-Astoria Imre Tóth, Dans le Salons du Grand Hotel Waldorff-Astoria
Nella Hall del Grande Hotel Walldorff-Astoria, New York, un gruppo di geometri, metafisici, teologi, metamatematici, membri della Società degli Scettici, esaminano l'ontologia negativa della pseudosfera, presentata dal prof. Eugenio Beltrami di Bologna, Italia, in occasione della Grande Esposizione Universale.
(dal sito dedicato a Imre Thot dell'Università di Regensburg)

A Padova fu Giuseppe Veronese, figura di spicco della matematica mondiale, a iniziare una raccolta di modelli e cercò anche di avviare in loco un atelier per la fabbricazione di modelli in cui far esercitare gli studenti della Facoltà di Matematica e della Scuola d'Applicazione per Ingegneri. Non vi riuscì, e la maggior parte dei modelli della collezione furono quindi acquistati dai laboratori tedeschi. In questa mostra ne presenteremo una selezione.

Questa mostra virtuale vuole però mostrare al pubblico un aspetto meno noto di questi modelli, ovvero il ruolo notevole che essi ebbero anche nell'arte del XX secolo. In un percorso che non può sicuramente essere esaustivo, presenteremo l'opera di alcuni artisti che rimasero particolarmente affascinati da questi oggetti.