Struttura di una fotografia
- Supporto primario: metallo, vetro, carta, materiale plastico
- Strato dell'immagine: legante (albumina, collodio, gelatina) + materiale dell'immagine (in genere composti d'argento)
- Strato di barite (solfato di bario): presente nei materiali a partire dal 1880 con la funzione di separare lo strato dell'immagine dalle fibre della carta
- In alcuni fotografie è presente un supporto secondario: astuccio, cornice, montaggio, album.
Definizioni relative alle tecniche di stampa
Procedimenti a 1 strato
L'immagine si forma direttamente sulle fibre della carta.
Procedimenti a 2 strati
L'immagine si forma in uno strato di legante in cui sono disposti i composti sensibili alla luce.
Procedimenti a 3 strati
L'immagine si forma in uno strato di legante che a sua volta giace su uno strato di barite che separa completamente l'immagine dalla carta.
Annerimento diretto
Procedimento tramite il quale l'immagine viene a formarsi con la sola azione del sole. Le lastre fotografiche vengono poi immerse in una soluzione che fa annerire l'emulsione nei punti appena intaccati dalla luce filtrata dall'obiettivo e corrispondenti alle parti illuminate dell'immagine esterna. Usato per la stampa a contatto con la carta salata, albuminata, citrata, aristotipica.
Sviluppo
Fase del processo fotografico consistente in un bagno che permette di rendere visibile l'immagine latente riducendo ad argento metallico i granuli di alogenuro d'argento colpiti dalla luce.
Processi fotografici presenti nelle collezioni fotografiche di Phaidra
Albumina
- Stampa fotografica ad annerimento diretto
- Struttura della fotografia: immagine a 2 strati
- Supporto primario: carta
- Legante: albumina
- Immagine: composto d'argento
- Supporto secondario: montaggio, cornice, album. L'immagine può essere sciolta.
- Data: 1855-1900 e oltre
Immagine tratta da Studii di etnologia dell'India in Phaidra
Definizione
Utilizzato prevalentemente per la preparazione di lastre fotografiche negative su vetro. Il procedimento, dovuto a Abel Niépce de Saint-Victor nel 1848, basa le sue caratteristiche su alcune proprietà dell'albumina, una sostanza proteica costituente fondamentale delle cellule e di altri tessuti vegetali. Per l'utilizzazione in fotografia viene estratta dal bianco d'uovo. Usata dapprima come mezzo per il mantenimento dei sali d'argento nella fabbricazione di negativi su lastra di vetro e poi nella fabbricazione di carta albuminata, secondo la tecnica inventata da Louis Desiré Blanquart-Evrard nel 1850. Si ricopriva la carta con bianco d'uovo nel quale erano sciolti bromuro di potassio e acido acetico. Una volta asciutta la carta veniva agitata leggermente sulla superficie di una soluzione di nitrato d'argento, poi di nuovo asciugata. La carta sensibilizzata era messa a contatto con il negativo in un telaio di vetro, ed esposta alla luce del sole per diversi minuti, talvolta anche per ore, finché appariva un'immagine. Poi la stampa veniva messa in una soluzione di cloruro d'oro che le dava una sfumatura di un marrone intenso, fissata in iposolfito di sodio, lavata completamente e asciugata.
Identificazione
Video
Albumina: storia, scienza e conservazione
Aristotipo (o Stampa al collodio o alla gelatina ad annerimanto diretto)
- Stampa fotografica ad annerimento diretto
- Struttura della fotografia: immagine a 3 strati
- Supporto primario: carta
- Legante: collodio o gelatina
- Strato di barite
- Immagine: composto d'argento
- Supporto secondario: montaggio, cornice, album. L'immagine può essere sciolta.
- Data: 1860-1916 circa
Elis. Bommer nell'Iconoteca dei botanici in Phaidra
Definizione
Procedimento inventato da Liesegang intorno al 1886 che comprende i positivi al collodio ad annerimento diretto e i positivi alla gelatina ad annerimento diretto (carta al citrato). La carta aristotipica era del tipo ad immagine evidente cioè stampabile a vista per azione diretta della luce solare che, grazie al cloruro d'oro, acquistava tonalità brune intense e doveva poi essere immersa in un bagno di fissaggio per attribuire colorazioni particolari alla copia stampata. Le carte aristotipiche ebbero una notevole diffusione, sostituendo quasi completamente quelle albuminate, ma intorno al 1920 caddero a loro volta in disuso.
Identificazione della stampa al collodio ad annerimento diretto
Identificazione della stampa alla gelatina ad annerimento diretto
Carta salata
- Stampa fotografica ad annerimento diretto
- Struttura della fotografia: immagine a 1 strato
- Supporto primario: carta
- Immagine: composto d'argento
- Supporto secondario: montaggio, cornice, album. L'immagine può essere sciolta.
- Data: 1839-1850/60
Asa Gray nell'Iconoteca dei botanici in Phaidra
Definizione
Inventata da William Henry Fox Talbot nel 1840, fu adottata da Louis-Désiré Blanquart-Evrard che nel 1846 sperimentava un metodo più rapido di stampa. I fogli di carta da disegno imbevuti di cloruro di sodio erano agitati -- su una sola superficie -- in soluzione di nitrato d'argento. La superficie sensibilizzata con nitrato veniva poi posta a contatto con un negativo e, per azione della luce, i sali d'argento si trasformavano in argento metallico, con effetto rossastro dell'immagine. Dopo l'annerimento diretto veniva virata e fissata. Usata prevalentemente per la produzione di disegni fotogenici e di calotipi.
Cianotipo (o stampa ai sali di ferro)
- Struttura della fotografia: immagine a 1 strato
- Supporto primario: carta
- Immagine: composti ferrosi
- Supporto secondario: astuccio, montaggio, cornice, album. L'immagine può essere sciolta.
- Data: 1839-1920 circa
Immagine tratta da L'orto botanico di Padova nel 1895 in Phaidra
Definizione
Stampa su carta cianografica. Procedimento di copia a ricalco fotografico a contatto diretto messo a punto da Hershel intorno al 1842, non argentico, bensì basato sulla sensibilità dei sali ferrici. Detto anche procedimento al ferroprussiato.
Dagherrotipo
- Unico: immagine negativa/positiva
- Supporto primario: lastra di rame argentata
- Immagine: argento e mercurio
- Supporto secondario. astuccio, cornice
- Data: 1839-1855/60 circa
Due dagherrotipi stereoscopici nella collezione Gli strumenti del pre-cinema del Museo di Storia della Fisica in Phaidra
Definizione
Immagine fotochimica unica su lastra di rame o positivo diretto con destra e sinistra invertite rispetto al soggetto. Louis Jacques Mandé Daguerre nel 1839 aveva scoperto l'immagine latente sulle lastre di rame argentato (cm 16x21), che si rivelava ai vapori di mercurio. Per ottenere un dagherrotipo il procedimento era in linea generale come segue: (1) Pulitura e lucidatura di una lastra di rame argentata; (2) Sensibilizzazione della lastra per mezzo dei vapori di iodio: questa operazione si effettuava all'interno di un'apposita scatola e serviva a formare un sottile strato di ioduro d'argento sulla superficie della lastra stessa; (3) Sviluppo mediante vapori di mercurio riscaldato i quali, depositandosi sulle parti impressionate dalla luce, le rendevano chiare in campo scuro; (4) Fissaggio con iposolfito di sodio. Le lastre usate erano di misure standardizzate: cm. 21.5x16.5; 10.5x8; 7x5.5; 16x12; 8x7.
Negativo su lastra alla gelatina
- Supporto primario: vetro
- Immagine: composto d'argento
- Data: 1871-a oggi
Gaspard Bauhin nell'Iconoteca dei botanici in Phaidra
Definizione
Nel 1871 Richard Leach Maddox ideò un metodo per sciogliere la gelatina nell'acqua aggiungendo una soluzione di bromuro di cadmio, quindi del nitrato d'argento. Questi prodotti reagivano fino a formare cristalli di bromuro d'argento sospesi nella gelatina. L'emulsione veniva stesa sulla lastra e lasciata asciugare. Richard Kennet nel 1873 ideò un metodo pratico per filtrare l'emulsione.
Platinotipo
- Struttura della fotografia: immagine a 1 strato
- Supporto primario: carta
- Immagine: platino
- Supporto secondario: montaggio, cornice, album. L'immagine può essere sciolta.
- Data: 1873-1920 circa
William Berryman Scott nell'Iconoteca dei Geologi in Phaidra
Definizione
Tipo di stampa con carta ai sali di platino, dovuto a William Willis tra il 1873 e il 1879, che si basa sulla proprietà dei sali di ferro di passare dallo stato ferrico a quello ferroso per esposizione alla luce. In presenza del formarsi di sali ferrosi i sali di platino, se sviluppati in ossalato di potassio, si trasformano in platino, metallo ben più stabile dell'argento. La carta sensibilizzata fu messa sul mercato dalla Platinotype Company di Londra.
Stampa alla gelatina a sviluppo
- Stampa fotografica a sviluppo
- Struttura della fotografia: immagine a 3 strati
- Supporto primario: carta
- Strato di barite
- Immagine: composto d'argento
- Supporto secondario: montaggio, cornice, album. L'immagine può essere sciolta.
- Data: 1874-a oggi
Borgomagno (Padova). Locomotiva dopo un mitragliamento aereo nell'Archivio fotografico del Centro di Ateneo per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea in Phaidra
Definizione
Carta alla gelatina
Carta, ben collata, cosparsa da uno strato uniforme di gelatina, che rappresenta ancor oggi la base per vari tipi di stampe fotografiche.
Carta alla gelatina - bromuro d'argento
Carta alla gelatina sensibilizzata con una emulsione al bromuro d'argento. Inventata da Joseph Maria Eder nel 1884.
Carta alla gelatina - cloro-bromuro d'argento
Carta alla gelatina sensibilizzata con un'emulsione al cloro-bromuro d'argento.
Carta alla gelatina - cloruro d'argento
Carta per stampa a contatto, prodotta intorno al 1890 su idea di Joseph Maria Eder (c. 1884), alla gelatina sensibilizzata con un'emulsione al cloruro d'argento. Meno sensibile di quella al bromuro d'argento, detta anche carta Gaslight.
Le definizioni presenti in questa pagina sono tratte da AIB. Glossario di terminologia fotografica a cura di Laura Corti e Fiorella Gioffredi Superbi.